Photo di Gioacchino Celotti | Gianni Mattera | Maria Funiciello

Un pomeriggio di...

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La festa è stata raccontata
da Carmen Cuomo
e tradotta in inglese da
Mary Patricia O’Mahony

Gli allievi dell’Istituto
Cristofaro Mennella
hanno illustrato agli ospiti
la nostra Festa

Che festa!

Abbiamo ancora negli occhi i colori dei fuochi pirotecnici che hanno colorato questa magica notte. Il porto che diventa lago e mostra tutta la sua bellezza è l’emozione che si è rinnovata nei nostri cuori.

Ci vediamo l’anno prossimo. Il 17 settembre.Per un’altra grande festa di buon compleanno…

LA FESTA DEL 2016
Il 17 settembre del 1854 la storia dell’isola d’Ischia è cambiata. L’intuizione di Re Ferdinando II di Borbone di trasformare l’antico “Lago de’ Bagni” nell’attuale Porto di Ischia rappresenta per tutti noi una data da portare nel cuore.
Vi aspettiamo per un pomeriggio di festa. Quest’anno trasformeremo il porto nell’antico lago e vi daremo l’opportunità di poterlo navigare su piccole barchette. Una sfilata in abiti d’epoca ci accompagnerà per le strade del porto con la Fanfara della Compagnia Reale Pompieri 1883. Uno spettacolo musicale e uno teatrale saranno il clou della serata. E dalle 24.00, via alla musica rock dei “Belly Shakers”.
162 anni e non sentirli. Buon compleanno porto!

Il programma

16.00
Chiusura al traffico di tutto l’anello stradale intorno al porto

16.30
Inizio attività noleggio biciclette
Adesione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile
(16-22 settembre)

17.30
Chiusura bocca porto, simulazione dell’antico lago
Inizio navigazione barchette a remi
Partenza servizio navetta Bus da Fondo Bosso

17.30
Esibizione della banda Città d’Ischia  – Banchina Olimpica

18.00
Effetti scenografici, apertura bocca del porto, ingresso del Re
Inizio attività cosplay e terzetti dislocati lungo il circuito.

18.15
Spettacolo della “Mascarata” sulla Banchina Olimpica

18.30
Sbarco del Re sulla Banchina Olimpica.
Figuranti in piazza e streetfood da gustare

19.00
Inizio sfilata del Re con dignitari.
Sfilata della banda Città d’Ischia

20.00
“La Ghironda” in Piazza Antica Reggia

21.30
“1861 La Brutale Verità” in Piazza Antica Reggia

23.00
Spettacolo piromusicale

23.30
Apertura bocca porto

24.00
Il rock dei “Belly Shakers” sulla Riva – Fine festa

00.05
Apertura al traffico veicolare

L'edizione 2016 in una piccola gallery

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La storia del Porto di Ischia

Un grande lago “del Bagno” o “Pantaniello” formatosi all’interno di un cratere, come riporta Plinio, tra il IV e il III secolo a.C. che si riempì d’acqua dopo essere sprofondato a seguito di un terremoto. Poco profondo, divenne una riserva naturale sin da subito, con un grande e particolare isolotto posto al centro, il Tondo di Marco Aurelio, utilizzato da Frontone (maestro di Marco Aurelio) come metafora per indicare le attenzioni amorevoli del padre del futuro imperatore romano.

Fu, poi, l’eruzione del Montagnone che ne modificò in contorni plasmandoli così come lo conobbero le varie dominazioni che si avvicendarono sull’isola d’Ischia.

Nel 1670 fu aperta una piccola apertura per permettere il ricambio dell’acqua all’interno del lago, la storica “Bocca Vecchia”. Le costruzioni, poi, non mancarono di impreziosire l’area. Sulla collina meridionale a ridosso del lago, nel 1735 dal protomedico di corte dei Borbone Francesco Buonocore fu costruito un casino, che era nello stesso tempo una casa di vacanza per sé e una clinica di lusso per personaggi illustri, che venivano a curarsi con le acque termali delle sorgenti Fornello e Fontana.

L’espansione dell’area si ebbe, poi, con i  Borbone che elessero l’isola d’Ischia a propria residenza stagionale. Il lago divenne la riserva di pesca del Re di Borbone, che, nel 1815, fece rientrare il lago nelle “Reali Delizie”.

Ma fu l’intuizione di Ferdinando II di Borbone a costituire il classico punto di svolta per l’intera isola di Ischia.

Cronaca di un'idea

Sul cadere del sole di una rovente giornata del luglio 1853, Re Ferdinando II di Borbone stava alla vista del Casino la quale guarda al mare; pigliava ristoro di una baca di venticello che spirava da quel lato. L’occhio gli cadde sul laghetto sottostante e un pensiero gli spuntò nella mente; lo trovò buono e l’agganciò di vigore!
“Fa venire l’Ingegnere Quaranta!” fece all’Ufficiale di campo.
“Don Camillo, guarda quel laghetto! Dobbiamo metterlo in comunicazione col mare; ne verrà un porticciolo che recherà fortuna! Distendi il progetto!”
Tante volte il Re s’era sporto da quel lato e il pensiero non era nato mai!
E la turba dei prudenti prese a catoneggiare: “Non vale la pena sperperare danaro che non realizzerà aspirazioni di sorta, in un villaggio al di sotto di un migliaio di abitanti. Ma Re Ferdinando era monarca assoluto; dava ascolto ai consigli degli amici, quando li trovava sereni; quella volta lasciò dire senza porre mente.
E non andò posto indugio. Il giorno 25 di quel luglio 1853 i contorni del pel aghetto brulicavano di popolo: operai accorsi dai vari angoli dell’isola e anche di fuori, si tenevano in arnese di lavoro; il Re diede il primo colpo di piccone alla roccia che doveva andare squarciata per aprire il riflusso al mare; gli uomini del lavoro attaccarono la nobile impresa!
Gli accorgimenti al porto andavano a tutto vapore; fu bastevole un anno appena per trasformare il pantanellum – così veniva indicato nelle antiche carte lo specchio di acque stagnanti – in un gingillo di rara bellezza, inghirlandato di colline rivestite di olivi, di cedri e d’aranceti.
L’inaugurazione si svolse le ore cinque pomeridiane del 17 settembre 1854, tra il festoso gioire del popolo.

[O. Buonocore “Monografie storiche dell’isola d’Ischia, 1954]

L'evento del 1854

Giornale Ufficiale di Napoli, 18 settembre 1854, n. 203

“Circa dugento legni, pavesati a festa, tra il rimbombo delle artiglierie e i concenti delle bande musicali, entrarono con la festiva solennità d’una regata nel porto novello, e vi facevano varie evoluzioni. Un’immensa calca di spettatori era radunata sulla riva. Il Re con la famiglia che da vari mesi soggiornata a Ischia, godeva di sì delizioso spettacolo da un bel loggiato, a bella posta costruito su di una collina a ponente dell’entrata del porto. Precedeva la Lancia del particolare servizio del Re. Seguivano altre lance di pertinenze statali; indi i reali piroscafi: il Tancreti, al Saetta, il Delfino, l’Antelope, la Cristina; poi legni della marina mercantile dell’Isola, principiando dalle paranzelle e terminando ai minuti gozzi a pesca.”

Qualche foto del Porto di Ischia. Un'emozione senza tempo